Nei primi anni del secolo scorso si ebbe un proliferare di strani e strambi personaggi, pittoreschi ma inoffensivi. Tra tali personaggi uno mi ha particolarmente colpito, ‘u zu Martino.
Abitava a Piazza Ballarò e apparentemente, durante tutto l’anno, si comportava da persona normale. Ma appena arrivava il mese di Marzo si trasformava. Si barricava dentro casa e per tutto il mese non metteva mai il naso fuori e non riceveva più nessuno. Allo scoccare della mezzanotte dell’ultimo giorno del mese, si affacciava dal suo balcone e cominciava a orinare nella strada e alla fine pronunciava la seguente frase: “E t’aiu pisciatu marzu !”. Dopo “il rito” rientrava a casa e ritornava alle sue normali attività. Chiaramente si trattava di un rito “liberatorio” forse legato a qualche esperienza negativa accaduta in un lontano mese di marzo oppure ‘U zu Martino pensava di essere la reincarnazione di Giulio Cesare , per cui doveva temere le infauste “idi di marzo”.
Il rito dopo poco tempo divenne un avvenimento “popolare”, da non perdere assolutamente. Prima di mezzanotte dell’ultimo giorno di Marzo, sotto il balcone di ‘U zu Martino, si radunava una piccola folla proveniente da tutta la città, alcuni con relativa sedia. I balconi dei vicini venivano “affittati” per permettere ai curiosi di poter assistere al rito comodamente seduti e senza il rischio di essere “innaffiati” . Appena l’orologio del campanile batteva il dodicesimo tocco, la folla si ammutoliva e finalmente appariva “l’officiante del rito idrico” accolto da applausi scroscianti e da incoraggiamenti. Ma bastava un cenno ‘u zu Martino e il pubblico si zittiva e, nel più completo silenzio, iniziava il rito. A quanto sembra ‘ u zu Martino, da esperto attore, si “prepara bene” bevendo abbondantemente ed evitando durante le ore precedenti di svuotare la vescica.
Dopo il “ rito idrico” un forte applauso accompagnava il ritorno a casa u zu Martino. Nessuno chiedeva il bis (per ovvi motivi) e la gente, soddisfatta, cominciava a lasciare la piazza commentando lo “spettacolo”.
Non sappiamo che fine abbia fatto ‘ u zu Martino. Si racconta che allo scoccare della mezzanotte di un 31 marzo di un anno non precisato ‘ u zu Martino non comparve dal balcone. Tra la folla che si era radunata, calò un silenzio di tomba. La conferma che le paure ‘u zu Martino si erano avverate si ebbe subito dopo, quando un violento temporale “innaffiò” gli spettatori . Qualcuno giurò di aver visto ‘u zu Martino che , dalle nubi, compiva il suo ultimo “rito idrico”.
P.S. Certamente il rito “idrico” ‘u zu Martino è certamente da condannare, però il personaggio è più simpatico e inoffensivo di altri che utilizzano o utilizzavano i balconi per aizzare le folle contro i gli avversari politici o per dichiarare guerre.